Lettera di Mario Delucchi pubblicata nella rubrica LETTERE & OPINIONI del CORRIERE DEL TICINO, 5.10.2020
Era inevitabile. Quando le argomentazioni sono inconsistenti o si limitano a generiche promesse, si agitano spauracchi e si sbandierano le profezie più nere. Se Arogno rifiuterà l’aggregazione della Val Mara, apriti cielo! «Se oggi rifiutassimo di entrare in questo progetto, un domani potremmo ritrovarci più poveri, isolati, sempre meno capaci di far fronte alle necessità della popolazione». E ancora: «Potremmo essere obbligati ad aggregarci con un altro Comune».
Lo stile ricorda le prime campagne dei fautori dell’annessione della Svizzera all’Unione Europea. Anche allora si agitavano i più neri spauracchi. Guai se la Svizzera fosse rimasta fuori dall’Europa. Si ipotizzarono scenari devastanti per la nostra economia, le esportazioni sarebbero crollate, la Svizzera sarebbe stata tagliata fuori dai circuiti internazionali e via di questo passo.
Da allora sono passati molti anni e nulla di tutto questo si è avverato. Anzi, la Svizzera è rimasta fra le nazioni più benestanti, con il minor tasso di disoccupazione e con un alto reddito pro capite.
Evitino pertanto i fautori dell’aggregazione Val Mara di improvvisarsi profeti. Nessuno più crede a questi fantasmi. Occorrono fatti, non generiche assicurazioni basate su intenti. E i fatti ci dicono che questa aggregazione non farebbe altro che impoverire il comune di Arogno, portando i principali servizi lontano dalle famiglie, privandolo della capacità decisionale sulle necessità future, distribuendo gli investimenti su realizzazioni fuori dal proprio territorio (su 32 milioni previsti dal «nuovo Comune» per opere future, solo 1,5 milioni sarebbero destinati ad Arogno). I fautori dell’aggregazione non possono far promesse che non saranno loro a dover mantenere. Quando le scuole saranno centralizzate e in paese non ci sarà più nemmeno uno sportello di cancelleria, nessuno potrà dire «se l’avessi saputo». Magari non accadrà subito, ma quando capiterà sarà troppo tardi. È già successo altrove. Su due cose il comitato di sostegno all’aggregazione ha ragione: primo, quando dice che «il destino è nelle nostre mani», secondo, quando esorta «a non aver paura». Due inviti che sottoscrivo in pieno. Non abbiate paura a dire di no, non abbiate paura del futuro, se sarete voi a deciderlo. Il lupo non c’è.
Mario Delucchi
Davesco-Soragno