Alcune considerazioni dopo il Consiglio comunale extra LOC del 23 novembre scorso. 28.11.2020.
1. Rappresentatività dei consiglieri comunali
La riunione del Consiglio Comunale del 23 novembre scorso si è praticamente conclusa con l’intento di raccogliere firme per capovolgere la votazione consultiva che ha chiaramente detto NO al progetto di aggregazione. Una pessima dimostrazione di come si intenda il ruolo del consigliere comunale che, in quanto rappresentante della popolazione, dovrebbe rispettare le decisioni del popolo, invece di opporvisi. Non lasciamoci influenzare, rispondiamo con un altro NO a questo modo di aggirare le nostre convinzioni.
2. Importanza della consultazione
Abbiamo più volte sentito dire che la votazione dello scorso ottobre, in quanto consultiva e non decisionale, non ha gran valore. Un altro modo per non voler riconoscere di aver perso. Perché il Cantone promuoverebbe le consultazioni popolari, se non hanno valore? Perché scomodare i cittadini di un comune, se poi il loro pensiero non conta? Le consultazioni sono la base per una decisione responsabile e lo ha dimostrato il Consiglio di Stato abbandonando l’idea di includere Arogno del progetto aggregativo.
3. La situazione finanziaria di Arogno
Le generiche affermazioni secondo cui “ad Arogno non si potrà più far niente”, oppure “potremo solo sopravvivere” sono uno dei cavalli di battaglia dei favorevoli all’aggregazione. Non lasciatevi ingannare da queste supposizioni oscurantiste. Se consultate il Preventivo del comune di Arogno per l’anno 2020 (lo trovate in internet) potrete constatare che per l’anno 2020 è previsto addirittura un avanzo di esercizio di circa 79’930 franchi. Il contributo di livellamento erogato dal Cantone obbedisce a precise disposizioni legali (art. 4 della Legge sulla perequazione finanziaria intercomunale, che potete consultare in rete) e non può essere dato o tolto a seconda del chiaro di luna. Quindi si smetta di far credere che saremo in miseria e non potremo più far fronte alle necessità del comune. E se poi l’anno prossimo, a causa delle minori entrate del Cantone per il Covid, si fosse anche una riduzione, basterà procrastinare qualche investimento, come fa ogni famiglia responsabile, adeguando la pianificazione finanziaria.
4. Gli effetti negativi dell’aggregazione
La politica delle aggregazioni non fa che favorire la nascita di comuni-dormitorio, i cui abitanti, privati di ogni potere decisionale, possono solo stare a guardare ciò che capiterà nel loro territorio. E non saranno quei tre o quattro rappresentanti nel municipio del comune aggregato a far pendere la bilancia. Oltre a ciò spariranno importanti servizi come parte dell’ufficio tecnico, la cancelleria, in futuro le scuole, la Commissione culturale (appannaggio di Rovio) ed è solo l’inizio. La continua erosione dei servizi non fa che rendere meno attrattivo il comune e non tiene in considerazione le esigenze della popolazione anziana. Mantenete la propria autonomia significa restare padroni in casa propria.