In data 09.10.2020, da Joy G. Cometta ricevo questo contributo alla discussione sull’aggregazione
Arogno, quale futuro?
Partendo dalla mia esperienza di Consigliere Comunale, devo dire di essere sempre frustrato quando un dibattito smette di essere costruttivo.
Spesso, infatti ci si concentra sui propri argomenti, dimenticando le problematiche che si dovrebbero discutere.
Solo un dibattito costruttivo può, come da tradizione svizzera, trovare soluzioni concertate e innovative.
Nel dibattito sull’aggregazione ho avuto la stessa impressione.
Non ho visto una sola proposta alternativa da parte dei contrari, che si sono limitati a ripetere i propri argomenti più e più volte (argomenti che oltretutto spesso sono mezze verità o autentiche bugie).
I contrari rimangono ancorati alla loro idea che l’aggregazione è un’invasione del paese da parte di chissà che balivo, e non si schiodano da lì…
Altre persone però hanno lanciato spunti di riflessione interessante. Luca Romano ha portato dei dati che vale la pena analizzare (vedi il commento di LR all’articolo di Mario Delucchi “Aggregazione Val Mara: attenti al lupo”, pubblicato dal CdT e riproposto su questa pagiana).
Se non vogliono l’aggregazione con Val Mara, quali alternative esistono per il futuro di Arogno?
Quali sono i progetti che propongono?
Che progettualità potrà avere il paese?
Senza una risposta a queste domande, i contrari dimostrano di essere figli della peggior tradizione politica del nostro paese, quella tradizione che ci ha portato più volte a opporci ciecamente ad un progetto, lasciando poi ad altri il compito di sbrogliare la matassa e trovare soluzioni alternative.
Non fidatevi di chi dopo aver lanciato il sasso nasconde veloce la mano e si allontana. Se vogliono convincerci a votare di No a un progetto serio per il futuro, devono prima darci un’alternativa migliore.