Guardiamo al futuro e votiamo sì
Lettera di Marco Busi nella rubrica LETTERE & OPINIONI del CORRIERE DEL TICINO, 14.10.2020

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Lettera di Marco Busi nella rubrica LETTERE & OPINIONI del CORRIERE DEL TICINO, 14.10.2020
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Risposta di Mosè Cometta al post di Celso Tantardini ” Ultimi appelli AGLI ELETTORI DI AROGNO” pubblicato ieri 13.10.2020 su queste pagine
Caro Celso,
purtroppo la paranoia non è una buona consigliera. Sei veramente sicuro che il mondo intero complotterà contro i poveri arognesi indifesi? Cerchiamo di smetterla di fare le vittime.
Ecco una lista di argomenti per cui ciò che sostieni (che Arogno sarà abbandonato a se stesso) non sta in piedi:
Fonte: https://www3.ti.ch/DFE/DR/USTAT/index.php?fuseaction=dati.regioni&tema=40
Come si può vedere, ad ogni appuntamento i due comuni “di montagna” hanno superato i due comuni “di pianura” in numero di votanti.
Come hanno ripetuto più volte i giovani (se solo li si ascoltasse un po’ di più a volte!), non bisogna avere paura del futuro, ma dotarsi degli strumenti migliori per affrontarlo in modo vincente. L’aggregazione garantirà questi mezzi al comune di Arogno.
Di fronte a noi ci sono due strade.
Una, sostenuta dai giovani, da Municipi e Consigli Comunali, dal Cantone, dalla collaborazione che già esiste e che non potrà che moltiplicarsi fra i nostri paesi. Si tratta di una strada che si prospetta rosea e rafforzata da dati fiscali molto incoraggianti per garantire una buona vitalità futura ai nostri paesi.
L’altra, fatta di paura, di timore nel “vicino cattivo che complotterà contro di noi”, di vittimismo e calcoli mal fatti. Che futuro ci propone questa strada? Qual è l’alternativa che ci offrono le paure ventilate dai contrari? Finora, non si è capito affatto.
Per una progettualità futura un sì all’aggregazione! Leggi tutto »
Ricevo questo scritto da Celso Tantardini che sottoscrivo e pubblico, 13.10.2020
AGLI ELETTORI DI AROGNO
La superfice totale del nuovo comune sarà di 19,5 Km/2 Arogno da solo ne copre 8,5, poco meno di quanto ne misurano gli altri tre assieme e conta una popolazione di mille abitanti.
Ha una rete comunale di strade carrozzabili di circa 15 km, dei quali 11 che attraversano boschi e campagne e quindi soggette a manutenzione costante, più una vasta rete di percorsi pedonali. La pulizia delle strettoie del nucleo, in particolare nel periodo invernale con la presenza di ghiaccio e neve, deve essere rapida e continua.
L’acquedotto che serve il nucleo e le cinque frazioni, si estende fino al ponte di Caprino , ha una lunghezza di tubazioni maggiore a quella dei più grossi comuni della regione.
Il sistema di controllo e potabilizzazione dell’acqua è di ultimissima generazione.
Quando si tratterà di votare i crediti per la manutenzione di queste infrastrutture, saranno i rappresentanti degli altri comuni a decidere: sul fondo stradale, sullo sgombero della neve e lo spandimento del sale, sulla pulizia delle aree verdi e dei cigli stradali, sugli stabili, sull’acqedotto e altro ancora.
Saranno pronti a destinare buona parte del loro gettito d’imposta per mantenere il nostro territorio e i servizi di cui gode oggi la popolazione di Arogno ?
O in nome del risparmio questi servizi verranno ridotti o soppressi ???
Visto che il territorio non lo si può restringere e le strade non si possono accorciare i risparmi verranno indirizzati sul resto delle spese comunali, come le scuole e la cancelleria. Fare oggi promesse che domani saranno gli altri a dover mantenere mi sembra un po’ azzardato,
A decidere sarà il nuovo consiglio comunale dove al massimo i rappresentanti di Arogno saranno otto su trenta e quindi conteranno come il due di picche a scopa.
Con un SI a questa aggregazione alla popolazione viene preclusa per sempre ogni e qualsiasi possibilità di ridiscutere un’ eventuale diversa soluzione.
Con un NO rimangono aperte altre opzioni da studiare con calma, coinvolgendo tutti nel caso in cui, in un futuro il più lontano possibile, dovesse ripresentarsi questa situazione.
La legge organica comunale dice:
Art. 111 – Il sindaco provvede entro cinque giorni, all’esposizione all’albo comunale delle risoluzioni la cui pubblicazione è prevista dalla legge o quando l’interesse generale lo richiede.
Art. 112 – 1 Il municipio informa la popolazione sui problemi comunali di particolare interesse.
Perchè durante i due anni e oltre di studi di questo progetto non è mai stato fatto ?
Forse la fusione e scomparsa del nostro comune non era un tema di interesse generale?
Questi processi hanno successo se vengono proposti e costruiti dal basso e non quando vengono presentati a fatto concluso come si sta facendo in questa occasione.
NO
a una decisione senza possibilità di appello
Celso Tantardini
Renato Quadroni
L’opinione di Gian-Luca Lardi pubblicata nella pagina LETTERE & OPINIONI del CORRIERE DEL TICINO, 13.10.2020
L’opinione / Gian-Luca Lardi*
Val Mara: un futuro comune
Il 18 ottobre i cittadini di Arogno, Maroggia, Melano e Rovio potranno esprimersi sul progetto di aggregazione che – se accettato – darebbe vita a un Comune «ponte» fra l’ormai grande Lugano e la grande Mendrisio. Nel nostro cantone ogni votazione sulle aggregazioni comunali fa scaturire intense discussioni legate all’identità di paese. Sebbene i cittadini vivano ormai da secoli in un contesto federalistico formato da Svizzera, Canton Ticino e Comune, quest’ultimo livello istituzionale viene spesso venerato come una vacca sacra intoccabile, dove ogni cambiamento debba portare a un vuoto di identità. Un campanilismo romantico e più che comprensibile, un canto delle sirene al quale però – a mio modo di vedere – facciamo bene a resistere.
Negli ultimi decenni la gestione e l’amministrazione di un Comune è diventata sempre più laboriosa e complessa. Indipendentemente dalla grandezza del Comune, i suoi organi devono muoversi in un quadro giuridico, tecnico e amministrativo che richiede ormai specialisti in ogni settore. Più piccoli sono i Comuni, più grandi sono le difficoltà cui far fronte. Il Comune di Rovio ha impiegato quasi un decennio (e parecchie risorse finanziarie per consulenti esterni) per uscire da un periodo di gestione a cavallo del millennio che ci ha mostrato quanto siano irrinunciabili le competenze nelle istituzioni. Oggi il nostro Comune ha fatto ordine in casa propria, ma con 850 abitanti è un’illusione pensare a un futuro indipendente a lungo termine. La fusione dei quattro Comuni della Val Mara e Basso Ceresio è forse l’ultima possibilità per mantenere una propria autonomia comunale fra i poli di Lugano e Mendrisio.
È possibile che la lista degli investimenti contenuta nello studio di aggregazione manchi di realismo. Così come è condivisibile la critica che il processo di aggregazione avrebbe dovuto coinvolgere di più anche le voci critiche, ma chi si è trovato a dover gestire questo progetto in tempi relativamente stretti ha optato per compromessi come lo si deve ormai fare in tutti gli ambiti. Nella mia ottica l’aggregazione permetterà – a medio termine – di offrire a cittadine e cittadini servizi migliori a parità di costi. È invece innegabile che nei singoli paesi i clan familiari non avranno più lo stesso potere che hanno avuto in passato. Le diatribe fra influenti famiglie – spesso scaturite decenni fa ai tempi della prima pianificazione territoriale – non potranno più bloccare per anni progetti di infrastrutture necessarie allo sviluppo dei paesi. Ma questi sarebbero svantaggi? Ritengo sia arrivato il momento di guardare al futuro dando la priorità al bene comune invece che ai privilegi di pochi, pertanto voterò convinto a favore dell’aggregazione.
L’opinione / Gian-Luca Lardi*
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Lettera di Mosè Cometta e l’opinione di Giorgio Falconi pubblicate nella rubrica LETTERE & OPINIONI del CORRIERE DEL TICINO, 12.10.2020
https://epaper.cdt.ch/epaper/viewer.aspx?publication=CDT
Aggregazione
Progetto Val Mara: basta panzane di Mosè Cometta
Ci risiamo, come per ogni grande progetto, più ci si avvicina alla data delle votazioni e più i contrari alzano la voce fomentando paure nella popolazione. Vorrei fornire un rapido elenco di argomenti che smentiscono le loro tesi più infondate.
1) L’aggregazione Val Mara non è comparabile a un’aggregazione fra un piccolo Comune e un grande centro; tutti i paesi sono simili e nessuno perderà potere decisionale. Gli interessati si informino piuttosto sul caso di Maggia, che potrebbe rappresentare bene il futuro di Val Mara.
2) I desiderata dei sindaci attuali non sono leggi scritte nella pietra ma semplici proposte. Spetterà al nuovo Comune – ai suoi cittadini – scegliere in cosa investire. Un cittadino di Rovio potrà finalmente esprimersi sull’opportunità di un progetto a Melano che avrebbe effetti sull’intero comparto, guadagnando di fatto un potere decisionale che oggi non ha.
3) Il nuovo Comune, economicamente forte, potrà garantire una miglior vita sociale ai suoi cittadini investendo meglio, coordinando le varie attività e aiutando ancor di più le associazioni locali.
4) Val Mara avrà più potere contrattuale di fronte al Cantone e agli altri Comuni, facendo rispettare meglio la volontà dei suoi cittadini: il progetto contribuirà a preservare l’autonomia locale di fronte alle pressioni esterne.
5) L’identità non verrà cancellata, come qualcuno teme. Anche i contrari riconoscono la necessità di un miglior coordinamento intercomunale: l’aggregazione è il miglior scenario per questo coordinamento, poiché migliora i servizi ai cittadini e gode di una forza finanziaria superiore a quella dei singoli Comuni.
Prima di votare su un progetto simile è legittimo avere paura. Informarsi, leggendo i documenti, è però un ottimo antidoto. Peccato che i più ferventi oppositori non l’abbiano ancora fatto e continuino a propagare notizie false e mezze verità, negando l’evidenza (ribadita più volte da autorità, documenti ed Enti locali), evitando le occasioni di discussione pubblica e rendendo di fatto impossibile una discussione seria e serena su un progetto tanto importante.
Mosè Cometta
Melano
L’opinione / Giorgio Falconi*
Progetto male organizzato di Giorgio Falconi*
Alcuni cittadini si sono riuniti sabato 5 settembre 2020 per una vera discussione sul tema dell’aggregazione dei Comuni di Arogno, Maroggia, Melano e Rovio (progetto Val Mara, n.d.r.) e la discussione – presenti sia favorevoli sia contrari – è stata molto interessante ed apprezzata da tutti i presenti.
Fra le varie rimostranze sollevate si possono citare l’informazione unilaterale della Commissione aggregazione (composta dai quattro sindaci attuali), la perdita definitiva dell’autonomia comunale svenduta per presunti nuovi servizi nonché la mancanza di un rigore contabile nel gestire il progetto di fusione.
Riallacciandosi alla questione più emotiva della perdita di autonomia, non è chiaro finché non vedremo le schede di voto chi potrà decidere il nome del nuovo Comune (Basso Ceresio o Val Mara). Chi non è favorevole alla fusione potrà dare una preferenza per il nome nel caso i favorevoli ottengano la maggioranza? Oppure è obbligato ad essere favorevole per potersi esprimere sul nome? O forse si dimentica che la Svizzera non è terra di plebisciti?
Il progetto di fusione risulta, infine, disorganizzato: non esiste una amministrazione comunale forte e rodata che lo possa condurre a buon fine in modo veloce e con costi contenuti. Si dovrà votare un nuovo Consiglio comunale e un nuovo Municipio a 7 membri non prima di 12 mesi dopo la votazione del 18 ottobre (pare che non si voterà ad aprile 2021). Il nuovo Consiglio comunale e il nuovo Municipio non avranno quindi nessuna esperienza in merito a come si gestisce una fusione e saranno ostaggio dell’amministrazione (o almeno di quelli che resteranno).
In caso di sì alla fusione, i Comuni potrebbero così sprofondare in un limbo amministrativo di inerzia dove, si odono voci, l’unico tema all’ordine del giorno sarà la revisione dei piani regolatori comunali con lo strumento del piano direttore comunale.
Vale la pena svendere l’autonomia del tuo Comune? Vuoi che il tuo Comune entri nella lista dei Comuni che non esistono più? Votiamo un no convinto a questo progetto inutile e costoso.
* Per Alleanza democratica di Rovio
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PROGETTO VAL MARA
Lettera di Lorenzo Cavagliotti, sezione PLR di Maroggia, pubblicata nella rubrica LETTERE & OPINIONI del CORRIERE DEL TICINO, 10.10.2020
Aggregazione fatta in sordina? No grazie
Un progetto d’aggregazione presentato solo alla fine nel quale punti negativi apparentemente non ci sono. Una visione troppo ottimista in quanto sappiamo bene che ad ogni cambiamento ci sono punti positivi, ma anche punti negativi. La Commissione è stata furba nel lasciare alla popolazione la scelta del nome del nuovo Comune, in modo da mostrare una falsa partecipazione al progetto.
Non dobbiamo confondere la futura fusione con la collaborazione, che esiste già tra le varie società ricreative che per natura hanno bisogno un ampio bacino di popolazione e territorio per potere avere maggiori entrate, strutture e persone disposte ad aiutare.
Il nostro no non è dettato da una questione di campanilismo o di perdita d’identità ma è dovuto al fatto che non vediamo reali vantaggi per i cittadini.
Da non trascurare poi l’importante questione finanziaria: le politiche di investimento dei grandi progetti non sono sostenibili a parer nostro, anche a causa della congiuntura economica non rosea che il nostro territorio sta affrontando. Porterà sicuramente a un aumento del moltiplicatore nel corso degli anni con tutti questi investimenti previsti nei 4 comuni. Per questi motivi vi chiediamo di votare no all’aggregazione!
Lorenzo Cavagliotti, Maroggia, sezione PLR
https://epaper.cdt.ch/epaper/viewer.aspx?publication=CDT&date=10_10_2020&tpuid=523
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In data 09.10.2020, da Joy G. Cometta ricevo questo contributo alla discussione sull’aggregazione
Arogno, quale futuro?
Partendo dalla mia esperienza di Consigliere Comunale, devo dire di essere sempre frustrato quando un dibattito smette di essere costruttivo.
Spesso, infatti ci si concentra sui propri argomenti, dimenticando le problematiche che si dovrebbero discutere.
Solo un dibattito costruttivo può, come da tradizione svizzera, trovare soluzioni concertate e innovative.
Nel dibattito sull’aggregazione ho avuto la stessa impressione.
Non ho visto una sola proposta alternativa da parte dei contrari, che si sono limitati a ripetere i propri argomenti più e più volte (argomenti che oltretutto spesso sono mezze verità o autentiche bugie).
I contrari rimangono ancorati alla loro idea che l’aggregazione è un’invasione del paese da parte di chissà che balivo, e non si schiodano da lì…
Altre persone però hanno lanciato spunti di riflessione interessante. Luca Romano ha portato dei dati che vale la pena analizzare (vedi il commento di LR all’articolo di Mario Delucchi “Aggregazione Val Mara: attenti al lupo”, pubblicato dal CdT e riproposto su questa pagiana).
Se non vogliono l’aggregazione con Val Mara, quali alternative esistono per il futuro di Arogno?
Quali sono i progetti che propongono?
Che progettualità potrà avere il paese?
Senza una risposta a queste domande, i contrari dimostrano di essere figli della peggior tradizione politica del nostro paese, quella tradizione che ci ha portato più volte a opporci ciecamente ad un progetto, lasciando poi ad altri il compito di sbrogliare la matassa e trovare soluzioni alternative.
Non fidatevi di chi dopo aver lanciato il sasso nasconde veloce la mano e si allontana. Se vogliono convincerci a votare di No a un progetto serio per il futuro, devono prima darci un’alternativa migliore.
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In data 08.10.2020 riceviamo e pubblichiamo il volantino dell’Alleanza Democratica-Lega-UDC-PPD e indipendenti Rovio
Volantino recapitato ai tutti i fuochi di Arogno venerdì 8.10.2020 con gli interventi del Sindaco Corrado Sartori, che invita la popolazione tutta a recarsi alle urne e di Guido Casellini – Presidente del PLR, Sezione Arogno-Pugerna – che incoraggia innanzitutto i giovani a non aver timore e votare sì all’aggregazione.
Aggregazione Valmara & Aggregazione sì, aggregazione no Leggi tutto »
Quest’ultimo post vorrebbe stimolare un’ultima riflessione prima del voto alla ricerca di informazioni su una tematica che non è stata affrontata durante questi mesi di incontri pubblici promossi nei quattro comuni dal comitato a favore dell’aggregazione. Non è stata affrontata nemmeno negli articoli apparsi sulla stampa e nei vari commenti pubblicati. Sono bene accetti commenti e contributi che possano stimolare la riflessione anche sulla sorte del mega progetto di Melano per la costruzione di un quartiere residenziale con 123 nuovi appartamenti ( bocciato due volte grazie all”impegno del Gruppo Melano a Misura d’uomo) che potrebbe riguardare il nuovo comune di Val Mara o di Basso Ceresio, se dovesse passare l’aggregazione.
Indice di sfruttamento territoriale, edificabilità ed aggregazioni. Leggi tutto »
L’opinione di Giorgio Falconi pubblicata nella rubrica LETTERE & OPINIONI del CORRIERE DEL TICINO, 5.10.2020
Val mara: l’inutile fusione Leggi tutto »
Lettera di Mario Delucchi pubblicata nella rubrica LETTERE & OPINIONI del CORRIERE DEL TICINO, 5.10.2020
Era inevitabile. Quando le argomentazioni sono inconsistenti o si limitano a generiche promesse, si agitano spauracchi e si sbandierano le profezie più nere. Se Arogno rifiuterà l’aggregazione della Val Mara, apriti cielo! «Se oggi rifiutassimo di entrare in questo progetto, un domani potremmo ritrovarci più poveri, isolati, sempre meno capaci di far fronte alle necessità della popolazione». E ancora: «Potremmo essere obbligati ad aggregarci con un altro Comune».
Lo stile ricorda le prime campagne dei fautori dell’annessione della Svizzera all’Unione Europea. Anche allora si agitavano i più neri spauracchi. Guai se la Svizzera fosse rimasta fuori dall’Europa. Si ipotizzarono scenari devastanti per la nostra economia, le esportazioni sarebbero crollate, la Svizzera sarebbe stata tagliata fuori dai circuiti internazionali e via di questo passo.
Da allora sono passati molti anni e nulla di tutto questo si è avverato. Anzi, la Svizzera è rimasta fra le nazioni più benestanti, con il minor tasso di disoccupazione e con un alto reddito pro capite.
Evitino pertanto i fautori dell’aggregazione Val Mara di improvvisarsi profeti. Nessuno più crede a questi fantasmi. Occorrono fatti, non generiche assicurazioni basate su intenti. E i fatti ci dicono che questa aggregazione non farebbe altro che impoverire il comune di Arogno, portando i principali servizi lontano dalle famiglie, privandolo della capacità decisionale sulle necessità future, distribuendo gli investimenti su realizzazioni fuori dal proprio territorio (su 32 milioni previsti dal «nuovo Comune» per opere future, solo 1,5 milioni sarebbero destinati ad Arogno). I fautori dell’aggregazione non possono far promesse che non saranno loro a dover mantenere. Quando le scuole saranno centralizzate e in paese non ci sarà più nemmeno uno sportello di cancelleria, nessuno potrà dire «se l’avessi saputo». Magari non accadrà subito, ma quando capiterà sarà troppo tardi. È già successo altrove. Su due cose il comitato di sostegno all’aggregazione ha ragione: primo, quando dice che «il destino è nelle nostre mani», secondo, quando esorta «a non aver paura». Due inviti che sottoscrivo in pieno. Non abbiate paura a dire di no, non abbiate paura del futuro, se sarete voi a deciderlo. Il lupo non c’è.
Mario Delucchi
Davesco-Soragno
Aggregazione Val Mara: attenti al lupo Leggi tutto »
Articolo pubblicato sul Corriere del Ticino del 3.10.2020 a firma di Marco Busi, consigliere comunale di Maroggia ed ex municipale
“Val Mara: La fusione così va bene” Leggi tutto »
Articolo pubblicato sul Corriere del Ticino del 1.10.2020 nella pagina del Luganese quasi interamente dedicata al progetto di aggregazione dei comuni della Val Mara. Lo scritto è di Celso Tantardini, ex sindaco di Arogno, che esprime parere contrario al progetto.
L’OPINIONE / CELSO TANTARDINI*
PERCHÉ DIRE «NO» ALLA FUSIONE
Ho letto lo scritto distribuito in paese da Joy Cometta a nome del gruppo favorevole all’aggregazione. Non me ne voglia l’autore, ma il suo discorso sa molto di paternalismo e non ha niente a che vedere con i veri problemi causati dall’aggregazione.
Ormai tutti sanno che le aggregazioni hanno un unico scopo: risparmiare sui costi tramite la riduzione del personale e la concentrazione e conseguente riduzione dei servizi. L’economia privata lo definisce razionalizzazione e ottimizzazione dei costi.
Concretamente significa centralizzare tutto con un unico fine: ridurre i costi e aumentare gli utili. Questo non è il compito di un’istituzione pubblica! Essa deve badare in primo luogo al benessere generale e dotarsi di servizi vicini alla popolazione.
Raccontare che gli uffici comunali verranno distribuiti nei quattro quartieri è una presa in giro bella e buona. Se così fosse cadrebbe lo scopo dell’aggregazione. Altri comuni, in passato, hanno creduto a questa promessa, puntualmente non mantenuta.
Concentrare le scuole in un’unica sede serve a far sì che ogni classe abbia il numero massimo di allievi concesso dalla legge in modo da occupare il minor numero possibile di docenti. Il discorso vale per tutti i servizi. Il nuovo comune prevede investimenti
per circa 32 milioni di franchi. Per Arogno è previsto un unico investimento di 1,5 milioni per il Teatro. Proprietà privata e non in vendita. Dove sono destinati gli altri 30,5 milioni? Ce lo dice il rapporto dei fusionisti.
Melano: Porto regionale 3,5 mio. / Area di svago a lago 3,5.mio. / Centro sportivo 3,5 mio.
Acquisto terreni 2,5 mio. / Autosilo 7 mio.
Maroggia: Centro diurno 2 mio. / Scuola dell’infanzia 3 mio. Esproprio terreno Don Bosco 1,5 mio. / Realizzazione Parco 0,5 mio.
Rovio: Ristrutturazione Ala Materna, scuole e ostello 3,7 mio.
Quindi ad Arogno le briciole!
Ma se la fusione andasse in porto, il debito si ripercuoterà su tutta la popolazione del nuovo comune. Quindi Arogno, con un quarto della popolazione totale, si troverebbe a dover finanziare con le imposte dei suoi abitanti un quarto di questo debito,
cioè circa 7,5 milioni per lavori previsti tutti negli altri comuni. E i lavori urgenti di cui necessita Arogno? Posteggio sotto il Municipio, sbocco strada di Devoggio, rifacimento strada dal Ruers, tanto per fare qualche esempio. Sarà la maggioranza
del Municipio del nuovo comune a decidere se, dove, quando, come e da chi dovranno essere realizzati!
Quando due parti si siedono al tavolo per una trattativa, se una parte si prende tutto e l’altra rimane a mani vuote, significa che qualcosa tra i negoziatori non ha funzionato: o è mancato totalmente il rispetto e la considerazione della controparte,
oppure qualcuno aveva una gran fretta di chiudere la trattativa.
Certe argomentazioni dei fautori dell’aggregazione fanno sorridere. Venirci a raccontare che già oggi andiamo a fare il bagno nel lago a Melano o Maroggia non so cosa possa significare. Molti vanno a Riva San Vitale, altri a Melide, altri ancora a Bissone.
Quando io ho bisogno di un buon trancio di carne, mi fermo a Melano dove c’è una macelleria che mi serve ottimamente. La gente può andare a fare il bagno o la spesa dove vuole senza rinunciare alla propria autonomia. Il negozio di Arogno che è stato
di grande aiuto alla popolazione durante il lockdown e lo è tuttora, corre il rischio di dover chiudere se si continua a trasferire tutto a Melano. Con un «sì» a questa aggregazione, alla popolazione viene preclusa per sempre ogni e qualsiasi possibilità
di ridiscutere un’eventuale diversa soluzione.
Con un «no», rimangono aperte altre opzioni da studiare con calma, coinvolgendo tutti nel caso in cui, in un futuro il più lontano possibile, dovesse ripresentarsi questa situazione.*
*già sindaco di Arogno
“Perché dire NO alla fusione” Leggi tutto »
Corriere del Ticino di oggi, 1.10.2020. Quasi un’intera pagina dedicata al progetto di aggregazione dei comuni della Val Mara
Corriere del Ticino Leggi tutto »
30.09.2020. Il Coordinatore del Gruppo di sostegno all’aggregazione Joy G. Cometta ci invia la replica “Sì a questa fusione”, con un link che rimanda ad un esperienza positiva di aggregazione, in risposta alla lettera “No a questa fusione!“ di Celso Tantardini pubblicata ieri.
https://www4.ti.ch/di/sel/riforma-dei-comuni/aggregazioni/testimonianze-di-alcuni-sindaci/maggia/
Sì a questa aggregazione! Leggi tutto »
residente dell’Associazione per l’autonomia dei Comuni ed ex Giudice di e
Articolo pubblicato sul Corriere del Ticino del 30.09.2020 a firma di Alberto Poli, Presidente dell’Associazione per l’autonomia dei Comuni ed ex Giudice di Pace del Circolo del Ceresio
“Solo svantaggi Progetto Val Mara L’aggregzione così non va bene” Leggi tutto »
20.09.2020. Pubblichiamo una lettera del nostro concittadino Celso Tantardini, ex sindaco di Arogno, in merito al progetto di aggregazione.
No a questa fusione! Leggi tutto »
Quattro contributi apparsi su l’Informatore del 25.09.2020
Aggregazione dei comuni della Val Mara Leggi tutto »
Un’opportunità per superare le nostre paure
Volantino recapitato a tutti i fuochi di Arogno, Rovio, Melano e Maroggia lunedì 28.08.2020 dal Gruppo di sostegno all’aggregazione con la firma del coordinatore Joy Cometta
Articolo di Mosè Cometta apparso su “la Regione” del 01.09.2020.
Val Mara: opportunità per il futuro Leggi tutto »
Pubblichiamo uno screenshot della pagina 9 de “l‘Informatore ” del 28.08.2020 con gli interventi di due cittadini arognesi sul progetto di aggregazione dei comuni di Val Mara.
“Uno striscione per portare i giovani sui sentieri” Leggi tutto »
Articolo apparso su “l’Informatore” del 28.08.2020
(p.z.) Contenuti, forme di linguaggio utilizzate e futuro del comprensorio fra valle e lago. Non c’è dubbio: il progetto Val Mara crea dibattito. Giovedì sera si è svolto a Rovio l’ultimo dei quattro incontri estivi per la popolazione dei Comuni coinvolti nel percorso verso l’aggregazione. La votazione consultiva si avvicina: avrà luogo il 18 ottobre e gli abitanti sono chiamati non solo ad esprimersi sul progetto ma anche sul nome da dare al nuovo Comune: “Val Mara” o “Basso Ceresio” (cfr. l’Informatore del 7 agosto). Intanto il clima si scalda. Ognuno si costruisce la propria idea. Come quella espressa in maniera eclatante lo scorso 19 agosto su un traliccio della vecchia teleferica del Monte Sighignola. Teleferica che non è mai stata portata a termine. Ebbene, su quel pilone rimasto sul campo dopo la parziale demolizione della struttura mai decollata, è apparso uno striscione che fa riferimento proprio a questa importante scelta cui sono chiamati prossimamente gli abitanti di Arogno, Melano, Maroggia e Rovio. L’insegna (che reca un grande “NO”) è opera di Francesco Sala di Arogno, un alpinista appassionato di territorio. A lui abbiamo chiesto il motivo di questo gesto. “Al di là della volontà di esprimere la mia opinione personale sul progetto, mi premeva invogliare soprattutto i giovani a salire sulla Sighignola e scoprire i vecchi sentieri che a suo tempo percorrevano cacciatori e guardie di confine. Vecchi percorsi che di recente ho avuto modo di risistemare. Anche questo è un modo di far riscoprire e amare il territorio… non c’è solo la via dell’aggregazione!”. Per Francesco il traliccio è un chiaro segno degli errori del passato.
Aggregazione comuni della Val Mara Leggi tutto »
Volantino recapitato ai tutti i fuochi di Arogno venerdì 28.08.2020. L’autore è Claude Stauffer, che si esprime sul progetto di aggregazione dei comuni della Val Mara.
“VOGLIAMO QUESTA AGGREGAZIONE?” Leggi tutto »