Maroggia ha l’occasione di prendere un’altra strada

Articolo apparso sul Corriere del Ticino del 06.11.2020 a firma di Giuliano Gasperi

Maroggia ha l’occasione di prendere un’altra strada

PROGETTO / Con il potenziamento dell’autostrada verrà spostata la cantonale allontanando il traffico dal nucleo Il tracciato attuale verrà dedicato alla mobilità lenta – La soddisfazione del sindaco e la fiducia dei commercianti

Giuliano Gasperi

Passare da settecentosettantacinque (parola lunga come le code che sottintende) a venticinque auto all’ora è qualcosa di più di un semplice miglioramento. È un altro mondo. Siamo a Maroggia, dove il progetto di potenziamento della A2 prevede di dedicare alla mobilità lenta e al servizio a domicilio il tracciato occupato oggi dalla strada cantonale, destinata ad aggirare il nucleo.

Ci si potrà sbizzarrire

Impatto visivo, rumori, odori, sicurezza, fruibilità dello spazio pubblico: la parte centrale di Maroggia cambierà sotto diversi punti di vista. «Con il declassamento della cantonale avremo un grande ‘campo’ che resterà libero – constata il sindaco Jean-Claude Binaghi – È vero che qualche auto dovrà ancora passare, ma avremo tanto spazio per creare un percorso riservato ai ciclisti e a chi vorrà farsi una passeggiata: ci si potrà sbizzarrire».

È un affare o no?

Il cambio di prospettiva coinvolge anche le attività economiche affacciate sull’odierna strada cantonale e in questi casi non è scontato parlare di soddisfazione. Se alcuni commercianti vedono di buon occhio l’eliminazione del traffico a favore di una mobilità dolce, altri sono spaventati dalla perdita del «passaggio», dal rischio di essere lontani dal flusso. Dipende chiaramente dal genere di attività. Guglielmo Sonego, titolare del negozio di scarpe al civico 7 di via Longhena, a due passi dalla strada, non ha paura di veder sparire le macchine. «Ormai è parecchio tempo che il commercio si è spostato fuori dai paesi – commenta con un filo di rassegnazione – La clientela affezionata verrà comunque e tutti godranno di un ambiente migliore senza il traffico di oggi. Certo, sarebbe meglio infilarlo tutto in galleria e non vedere più niente, anziché svincoli e semisvincoli, ma d’altronde cosa possiamo fare… Vediamo come evolve il discorso». 

Non è pessimista nemmeno Elisa Botta dell’Osteria La Palma, situata a pochi passi dalla stazione. «Al bar è un argomento di discussione. Da quello che abbiamo capito, il progetto non è troppo invasivo a livello ambientale e questo è un bene. È vero che il cantiere porterà disagi, ma verranno gli operai: l’economia locale potrà beneficiarne». Sul rischio di perdere il passaggio di auto, la nostra interlocutrice ha le idee chiare: «Chi vuol arrivare, arriva. Tanto se il traffico è congestionato la gente non si ferma comunque, perché non può perdere tempo mentre va al lavoro».

Dietro sarà diverso

Finora abbiamo parlato della parte centrale di Maroggia, quella lungo la strada cantonale, dove il progetto della nuova A2 sembra effettivamente portare diversi vantaggi. E per chi invece abita ai piedi della montagna? Da quella zona oggi passa «solo» l’autostrada, ma un domani ci sarà anche la nuova cantonale (linea rossa del grafico) che sarà composta in parte dal tracciato attuale della A2 e in parte da una circonvallazione che si collegherà (passando sotto la futura A2) con lo svincolo di Melano. Su questo tracciato sono attese 605 auto all’ora. Sulla nuova A2 invece ne sono previste 4.700 contro le 2.640 attuali, ma con una viabilità più fluida grazie alla terza corsia. Sta di fatto che ci sarà un bel movimento da quelle parti. 

«È vero, chi abita in quella zona non vedrà sparire il traffico e in più avrà la circonvallazione, ma è un dazio che va pagato – dice il sindaco – Teniamo presente che l’orizzonte del progetto è il 2040 e allora, forse, ci saranno molte più auto elettriche, o comunque meno rumorose. Il Comune, in ogni caso, vigilerà sull’impatto fonico del progetto». L’Ufficio federale delle strade sa che questo è un tema sensibile. I nuovi portali autostradali, ad esempio, nasceranno già con una protezione fonica integrata. 

Tutto sommato

Un altro disagio, inevitabile, è quello dei cantieri. «Bisognerà sorbirseli – osserva Binaghi – ma globalmente, analizzando il progetto da Melide a Melano, i benefici sono notevoli. Per Maroggia in particolare la soluzione prospettata è buona, se pensiamo che si era partiti dall’idea di una rotonda sul fiume Mara». Scenario che fa tornare in mente un famoso brano di Fred Bongusto, Una rotonda sul mare, ma in quel caso Maroggia non sarebbe stata dell’umore di cantare