Lettera di Mosè Cometta e l’opinione di Giorgio Falconi pubblicate nella rubrica LETTERE & OPINIONI del CORRIERE DEL TICINO, 12.10.2020

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Aggregazione
Progetto Val Mara: basta panzane di Mosè Cometta
Ci risiamo, come per ogni grande progetto, più ci si avvicina alla data delle votazioni e più i contrari alzano la voce fomentando paure nella popolazione. Vorrei fornire un rapido elenco di argomenti che smentiscono le loro tesi più infondate.
1) L’aggregazione Val Mara non è comparabile a un’aggregazione fra un piccolo Comune e un grande centro; tutti i paesi sono simili e nessuno perderà potere decisionale. Gli interessati si informino piuttosto sul caso di Maggia, che potrebbe rappresentare bene il futuro di Val Mara.
2) I desiderata dei sindaci attuali non sono leggi scritte nella pietra ma semplici proposte. Spetterà al nuovo Comune – ai suoi cittadini – scegliere in cosa investire. Un cittadino di Rovio potrà finalmente esprimersi sull’opportunità di un progetto a Melano che avrebbe effetti sull’intero comparto, guadagnando di fatto un potere decisionale che oggi non ha.
3) Il nuovo Comune, economicamente forte, potrà garantire una miglior vita sociale ai suoi cittadini investendo meglio, coordinando le varie attività e aiutando ancor di più le associazioni locali.
4) Val Mara avrà più potere contrattuale di fronte al Cantone e agli altri Comuni, facendo rispettare meglio la volontà dei suoi cittadini: il progetto contribuirà a preservare l’autonomia locale di fronte alle pressioni esterne.
5) L’identità non verrà cancellata, come qualcuno teme. Anche i contrari riconoscono la necessità di un miglior coordinamento intercomunale: l’aggregazione è il miglior scenario per questo coordinamento, poiché migliora i servizi ai cittadini e gode di una forza finanziaria superiore a quella dei singoli Comuni.
Prima di votare su un progetto simile è legittimo avere paura. Informarsi, leggendo i documenti, è però un ottimo antidoto. Peccato che i più ferventi oppositori non l’abbiano ancora fatto e continuino a propagare notizie false e mezze verità, negando l’evidenza (ribadita più volte da autorità, documenti ed Enti locali), evitando le occasioni di discussione pubblica e rendendo di fatto impossibile una discussione seria e serena su un progetto tanto importante.
Mosè Cometta
Melano
L’opinione / Giorgio Falconi*
Progetto male organizzato di Giorgio Falconi*
Alcuni cittadini si sono riuniti sabato 5 settembre 2020 per una vera discussione sul tema dell’aggregazione dei Comuni di Arogno, Maroggia, Melano e Rovio (progetto Val Mara, n.d.r.) e la discussione – presenti sia favorevoli sia contrari – è stata molto interessante ed apprezzata da tutti i presenti.
Fra le varie rimostranze sollevate si possono citare l’informazione unilaterale della Commissione aggregazione (composta dai quattro sindaci attuali), la perdita definitiva dell’autonomia comunale svenduta per presunti nuovi servizi nonché la mancanza di un rigore contabile nel gestire il progetto di fusione.
Riallacciandosi alla questione più emotiva della perdita di autonomia, non è chiaro finché non vedremo le schede di voto chi potrà decidere il nome del nuovo Comune (Basso Ceresio o Val Mara). Chi non è favorevole alla fusione potrà dare una preferenza per il nome nel caso i favorevoli ottengano la maggioranza? Oppure è obbligato ad essere favorevole per potersi esprimere sul nome? O forse si dimentica che la Svizzera non è terra di plebisciti?
Il progetto di fusione risulta, infine, disorganizzato: non esiste una amministrazione comunale forte e rodata che lo possa condurre a buon fine in modo veloce e con costi contenuti. Si dovrà votare un nuovo Consiglio comunale e un nuovo Municipio a 7 membri non prima di 12 mesi dopo la votazione del 18 ottobre (pare che non si voterà ad aprile 2021). Il nuovo Consiglio comunale e il nuovo Municipio non avranno quindi nessuna esperienza in merito a come si gestisce una fusione e saranno ostaggio dell’amministrazione (o almeno di quelli che resteranno).
In caso di sì alla fusione, i Comuni potrebbero così sprofondare in un limbo amministrativo di inerzia dove, si odono voci, l’unico tema all’ordine del giorno sarà la revisione dei piani regolatori comunali con lo strumento del piano direttore comunale.
Vale la pena svendere l’autonomia del tuo Comune? Vuoi che il tuo Comune entri nella lista dei Comuni che non esistono più? Votiamo un no convinto a questo progetto inutile e costoso.
* Per Alleanza democratica di Rovio