Val Mara, ora si pensa a un’aggregazione a tre

Corriere del Ticino online del 12.11.2020

https://www.cdt.ch/ticino/lugano/val-mara-ora-si-pensa-a-un-aggregazione-a-tre-XC3433642?_sid=1c0N1Zoj

Maroggia, Melano e Rovio vogliono proseguire nel progetto aggregativo senza Arogno (che in votazione consultiva ha respinto la proposta). Il comune di Val Mara potrebbe quindi comunque vedere la luce, ironicamente senza un bel pezzo della val Mara: «Siamo intenzionati ad andare avanti – ci dice il sindaco di Melano Daniele Maffei. – Non ci sono elementi contrari che ci dicano di fermarci». I tre Comuni hanno già discusso della cosa con la Sezione enti locali (SEL) «e ci sembra che anche da parte loro ci sia un’apertura». Hanno chiesto, inoltre, al Governo di posticipare le elezioni previste ad aprile, una facoltà concessa dalla Legge sulle aggregazioni ai Comuni che abbiano detto sì in votazione consultiva prima della fine di novembre. Si attende una risposta in merito dal Consiglio di Stato.

Questo il loro desiderio, starà ora al Consiglio di Stato vedere se assecondarlo. Esso deve infatti stendere un messaggio all’indirizzo del Gran Consiglio con una raccomandazione. Le opzioni sono tre: o abbandonare il progetto, o proseguire a tre, o inserire anche Arogno (ma questa è di gran lunga la più improbabile, dato che è stato più volte ribadito un no deciso alle fusioni coatte). Naturalmente, il Gran Consiglio potrà poi distaccarsi da quanto gli sarà proposto.

Il Legislativo si confronta

In tutto ciò, Arogno non sta alla finestra. Su richiesta di sette consiglieri comunali, lunedì il Legislativo è convocato in sessione straordinaria (extra-LOC) «per discutere il futuro del nostro paese». Sessione che potrà essere seguita in streaming alle 20.30 e in cui i consiglieri comunali (quasi tutti avevano avallato il progetto aggregativo) si confronteranno per capire come procedere.

Il precedente

Una situazione simile si era creata in seguito alla votazione consultiva per creare il comune di Tresa: Croglio, Monteggio e Ponte Tresa avevano detto sì, mentre Sessa si era tirata fuori per poche schede, salvo poi rientrare dalla finestra una volta capito che gli altri tre avrebbero proseguito con il progetto. Decisiva era stata una petizione firmata da più di metà degli aventi diritto di voto che aveva convinto il Gran Consiglio a reintegrare il Comune nel progetto. Va detto, però, che la differenza di voti a Sessa percentualmente era minore rispetto a quella emersa ad Arogno (con i no al 53%).